Reintegrazione nel posto di lavoro per 16 lavoratori assistiti dallo Studio Legale Pro Labor

La Corte di Appello di Bologna, con sentenza n. 545/2020 pubblicata il 28.10.2020, ha accolto il reclamo presentato da 16 lavoratori addetti ad operazioni di movimentazione merci presso il polo logistico GLS di Piacenza, i quali erano stati licenziati a seguito di una serie di proteste di carattere sindacale, attivate con il sostegno dell’organizzazione sindacale USB Lavoro Privato.

I lavoratori sono stati assistiti dagli avvocati Jacobo Sanchez Codoni e Matteo Vricella dello Studio Legale Pro Labor.

Gli scioperi, proseguiti per diversi giorni, avevano ad oggetto la richiesta al datore di lavoro, in adempimento degli obblighi di cui all’art. 2087 c.c., di adottare misure idonee a tutelare l’incolumità dei dipendenti, ciò a seguito di un grave episodio di aggressione fisica posta in essere nei confronti di altri iscritti al sindacato USB da parte di un collega affiliato ad altra organizzazione di lavoratori.

Il Tribunale di Piacenza, tanto nella fase sommaria quanto in quella di opposizione c.d. Fornero, aveva rigettato la richiesta dei ricorrenti di accertare l’illegittimità dei licenziamenti, ritenendo che le iniziative adottate dai magazzinieri non fossero riconducibili nell’alveo del diritto di sciopero protetto dall’art. 40 della Costituzione.

La Corte di Appello, riformando la sentenza di I grado, ha affermato la piena legittimità degli scioperi, tanto in relazione al contenuto delle rivendicazioni quanto nelle modalità attuative, le quali avevano arrecato danni alla produzione ma non alla capacità produttiva dell’appaltatrice.

Il Collegio bolognese ha conseguentemente accertato l’illegittimità dei plurimi licenziamenti intimati ai lavoratori, condannando l’azienda alla reintegrazione dei ricorrenti nel posto di lavoro e al pagamento in favore di ciascuno di essi di un’indennità risarcitoria pari a 12 mensilità di retribuzione.